lunedì 19 marzo 2012

TE JOSEPH CELEBRENT, Inno Gregoriano, Studio di Giovanni Vianini, Mila...


Inno Gregoriano per la Festa di San Giuseppe - 19 Marzo: TE JOSEPH CELEBRENT AGMINA CAELITUM - Primo Modo, Pag. 1447 Liber usualis, ed. Desclèe - studio di Giovanni Vianini, Direttore della SCHOLA GREGORIANA MEDIOLANENSIS, Milano, Italia, www.cantogregoriano.it

venerdì 16 marzo 2012

"Tantum ergo" modu gregoriano



Gregorian Tantum Ergo, to the Holy Sacrament...Modus 1,2,3.
Monks of Saint Benedict's Covent, Brazil.

domenica 11 marzo 2012

venerdì 2 marzo 2012

Crucifixus (Lotti) - King's College, Cambridge


The choir of King's College, Cambridge sing Antonio Lotti's wonderful setting of Crucifixus.

mercoledì 29 febbraio 2012

In Medio Ecclesiae (Common of Doctors, Introit)


Gregorian chant notation from the Liber Usualis (1961), p. 1190. Latin lyrics sung by Collana Diretta da Bonafacio G Baroffia.

lunedì 27 febbraio 2012

Attende, Domine (Benediction, Lent)


Gregorian chant notation from the Liber Usualis (1961), p. 1872. Latin lyrics sung by Cantori Gregoriani, Stirps Jesse, Enrico de Capitani.

mercoledì 22 febbraio 2012

Cristóbal de Morales - Emendemus in melius


Cristóbal de Morales (Sevilla, 1500 - Málaga, 1553)

Intérpretes: Capilla Príncipe de Viana (Ángel Recasens)
Imágenes: Bartolomé Esteban Murillo

martedì 21 febbraio 2012

Attende Domine





A pagina 43 del libro Cantus selecti, ed Solesmes, Desclee, Tournai Belg. 
ATTENDE DOMINE, Canto gregoriano, Quaresima, Studio di Giovanni Vianini, 
Schola Gregoriana Mediolanensis, Basilica di San Marco, Milano, Italia 
www.cantogregoriano.it

domenica 19 febbraio 2012

Bach - The Art of Fugue, BWV 1080 [complete on Organ]


The Art of Fugue or The Art of the Fugue (original German: Die Kunst der Fuge), 
BWV 1080, is an incomplete masterpiece by Johann Sebastian Bach (1685--1750).

Herbert Tachezi, organ

sabato 18 febbraio 2012

giovedì 16 febbraio 2012

ANTONIO VIVALDI - L 'Inverno (Winter - full version )


ANTONIO VIVALDI - L'Inverno
1) Allegro non molto
2) Largo
3) Allegro

Antonio Vivaldi - La tempesta di mare - concerto per violino e archi


La tempesta di mare, che dà il titolo all'opera di Vivaldi, ha inizio con un'orchestra agitata e un'irrequieta entrata del violino. Il tema è come una cascata, con scrosci di pioggia torrenziale. Una breve sezione intermedia, dall'andamento inquieto e incessante, è come l'occhio del ciclone prima che la tempesta si plachi. Poi, un'abbondanza di bizzarri cambiamenti di atmosfera, prima del finale imponente.

martedì 14 febbraio 2012

La mia Musica di Marco Voli


Un interessante sito di Marco Voli:

Sguardo di Santa Cecilia, sito di Marco Voli
Sguardo di Santa Cecilia

La mia Musica / My Music
Partiture per coro, choir partiture

Cantare la Liturgia della Passione del Signore


20 MARZO 2010
Cantare la Liturgia della Passione del Signore
Rovereto TN - S.Maria del Carmine
Coro interparrocchiale della zona Pastorale della Vallagarina. Interventi corali del "Passio" composti dal maestro Daniele Lutterotti.

sabato 11 febbraio 2012

Zelenka - Te Deum 2/2


5. Judex crederis
6. Aeterna fac
7. Salvum fac regem
8. Et rege eos
9. Per singulos dies
10. In te, Domine

Jan Dismas Zelenka (1679 - 1754)

Dresden Kammerchor an der Hochschule für Musik Carl Maria von Weber
Dresden Barockorchester
Hans-Christoph Rademann

Zelenka - Te Deum 1/2


1. Te Deum laudamus
2. Tu rex gloriae
3. Tu ad liberandum
4. Tu ad dexteram Dei sedes

Jan Dismas Zelenka (1679 - 1754)

Dresden Kammerchor an der Hochschule für Musik Carl Maria von Weber
Dresden Barockorchester
Hans-Christoph Rademann

martedì 7 febbraio 2012

Anonymous - Ave Maris Stella



Anonymous - Ave Maris Stella.
Codex Faenza Biblioteca Comunale Cod.117 (f.16v, 97r).
Catalina Vicens - Clavicytherium; Mathias Spoerry - Gesang.
Schola Cantorum Basiliensis.
Ausschnitt aus dem Konzert vom 08.06.2010 in der Kartäuserkirche Basel.

domenica 5 febbraio 2012

La musica cristiana e il canto gregoriano

Schola Cantorum, singers


















La musica cristiana nacque prima del 300 d.C. nelle catacombe e fu favorita anche da Sant'Agostino (a cui viene attribuita la frase "Chi canta bene, prega due volte").
Molto diffuso, in questi primi tempi, fu il canto dei Salmi della Bibbia (salmodìa diretta), con la partecipazione di tutta l'assemblea dei fedeli (di derivazione ebraica). A Milano il Vescovo Sant'Ambrogio, introdusse dall'Oriente la divisione del coro in due parti, alternantesi nell'esecuzione della melodia (salmodìa antifonale).
Ma fu Papa San Gregorio I Magno nel VI sec. d.C. a riunire, per la prima volta, i canti sacri, da eseguire nella liturgia in Occidente, nell'Antifonario (canti gregoriani). I canti legati al culto erano diventati talmente numerosi, da spingere il Papa a fare una selezione, raccolta in un libro (appunto l'Antiphonarium cento) contenente i soli testi, essendo allora la scrittura musicale poco diffusa e approssimativa).
Mentre a Milano si permise di continuare ad eseguire i canti ambrosiani.
La diffusione dei canti gregoriani fu favorita anche dalla riforma della Schola Cantorum romana, che preparava i cantori liturgici, in ben nove anni di studi.
Il gregoriano ci è stato tramandato tramite prima la tradizione orale, poi ai documenti redatti, soprattutto, dai benedettini.

[Documento in fase di elaborazione, torna a leggerlo]. Fine parte 1.

Gregorian Chant-Dies Irae



Dies Irae,dies illa
solvet saeclum in favilla
teste David cum Sybilla.

Quantus tremor est
futurus,
Quando judex est
venturus,
Cuncta stricte
discussurus.

Tuba,mirum spargens
sonum
per sepulcra regionum
coget omnes ante
thronum.

Mors stupebit et natura,
cum resurget creatura,
judicanti responsura.

Liber scriptus proferetur,
in quo totum continetur,
unde mundus judicetur.

Judex ergo cum sedebit,
quidquid latet,apparebit:
nil inultum remanebit.

Quid sum miser tunc
dicturus?
quem patronum
rogaturus,
cum vix justus sit
securus?

Rex tremendae
majestatis,
qui selvandos salvas
gratis,
salva me,fons pietatis.

Recordare,Jesu pie,
quod sum causa tuae
viae
ne me perdas illa die.

Quaerens me,sedisti
lassus,
redemisti Crucem
passus:
tantus labor non sit cassus.

Juste judex ultionis,
donum fac remissionis
ante diem rationis.

Ingemisco,tamquam
reus,
culpa rubet vultus meus
supplicanti parce,Deus.

Qui Mariam absolvisti,
et latronem exaudisti,
mihi quoque spem
dedisti.

Preces meae non sunt
dignae,
sed tu bonus fac benigne,
ne perenni cremer igne.

Inter oves locum praesta,
et ab haedis me
sequestra,
statuens in parte dextra.

Confutatis maledictis,
flammis acribus addictis,
voca me cum benedictis.

Oro supplex et acclinis,
cor contritum quasi cinis:
gere curam mei finis.

Lacrimosa dies illa,
qua resurget ex favilla
judicandus homo reus.

Huic ergo parce,Deus:
pie Jesu Domine,
dona eis requiem.Amen.

Coro Silentia Claustri



Il Coro 'Silentia Claustri' è nato nel 2001, con l'intento di attingere al vasto patrimonio del canto gregoriano e della musica sacra medievale, Silentia Claustri è composto da cantori di provenienza lomellina che hanno maturato e proseguono la loro esperienza anche in altre formazioni (sotto l'attenta guida del Maestro Alberto Guaschi). Nelle proprie esecuzioni a cappella l'ensemble recupera e interpreta la tradizione spirituale della musica antica, nel cui deposito di fede e cultura si radica la grande storia della musica occidentale. In questi anni ha tenuto concerti in varie città della Lombardia, Piemonte, Liguria, dei quali segnaliamo soltanto quello all'Abbazia di Morimondo, nell'ambito di un festival di rievocazione medievale (giugno 2001), e quello alla Parrocchiale di Levanto, entro una rassegna internazionale di cori (giugno 2003).

sabato 4 febbraio 2012

Inno a Sant'Agata - 5 febbraio



Inno a Sant'Agata

Testo
« Inneggiamo alla martire invitta

Rifulgente di luce divina
Inneggiamo alla grande eroina
Presso l'ara cosparsa di fior
Anelante di palpiti sacri
Si diffonda la gioia nel cielo
Ed all'ombra del mistico velo
Sorga l'inno festoso dei cuor

Tu che splendi in paradiso
Coronata di vittoria
O sant'Agata la gloria
Per noi prega, prega di lassù

Esultante nei duri tormenti
Luminosa nel carcere oscuro
Ella affronta con animo puro
Le minacce di un uomo crudel
Non ascolta le vane lusinghe
Le promesse di un sogno radioso
Vince il fuoco e del cielo armonioso
L'innamora l'eterno splendor

Tu che splendi in paradiso
Coronata di vittoria
O sant'Agata la gloria
Per noi prega, prega di lassù

Per i secoli vola il Suo nome
E risuona pei monti e sul mare
Circonfuso di sole è l'altare
Il suo corpo conserva fedel
Su! leviam cittadini l'evviva
Al valor centenario possente
Di colei che pregava morente
Il signor della vita immortal

Tu che splendi in paradiso
Coronata di vittoria
O sant'Agata la gloria
Per noi prega, prega di lassù »

Autori
(A. Corsaro - L. Licciardello)

La quinte estampie real



French dances. Manuscript Paris, Bibliothèque nationale, F.F. 844

13th century dances

venerdì 3 febbraio 2012

"La quinte estampie real" - anonimo francese XIII sec.



"La quinte estampie real" -
di anonimo francese del XIII secolo

The Early Music Consort of London
diretto da David Munrow (1971)

Dal video youtube:
"L'estampie (estampida in provenzale, istampitte in italiano) nacque intorno al XII secolo e si diffuse nelle corti europee come canto poetico con accompagnamento musicale. Si trasformò in danza fra il XIII e il XIV secolo. Ogni sezione o puncta veniva eseguita due volte con finali diversi. Data la trasmissione orale, se ne conoscono pochissime, tutte conservate nella Biblioteque Nationale de Paris nella raccolta "Manuscrit du Roi". La più famosa è il "Lamento di Tristano" di anonimo".

Canto "Riu Riu Chiu" di Caterina Socci



dal video youtube:
"E' un canto bellissimo, spagnolo, che ci ha commosso dopo che per caso ho scoperto la traduzione:

"Riu riu chiu, canta l'allodola: Dio protesse dal lupo la nostra agnellina; il lupo rabbioso la volle sbranare, ma Dio onnipotente la seppe difendere...."

Come non pensare alla nostra Caterina quando si sente ripetere la "cordera", l'agnellina? La canzone poi dice:

Riu, riu chiu la guarda ribera: Riu, riu chiu canta l'allodola:
Dios guardò el lobo de nuestra cordera.
Dio preservò dal lupo la nostra agnella.
Este que es nacido es el gran monarcha,
Colui che è nato è il grande Re,
Christo patriarca de carne vestido; Cristo Patriarca di carne vestito;
hanos redimido con se hazer ciquito,
ci ha redenti facendosi piccolo,
aunque era infinito, finito se hiziera. malgrado fosse infinito si rese finito.

Anche stavolta quel lupo rabbioso (che è il Nemico di Dio) sarà annientato dal Salvatore, il Signore Gesù, che è l'Amore stesso e che per una bambina morta pronunciò il suo "Talita Kum", "agnellina, alzati!", riportandola in vita.

Noi sappiamo che la "debolezza" di Dio sono i suoi figli, come lo sono per una madre e un padre. E le loro lacrime e le loro implorazioni Gli sciolgono letteralmente il Cuore...
Questo spiega quanto sono vere le parole del Servo di Dio padre Dolindo Ruotolo:
"La preghiera è l'unica forza dell'uomo ed è l'unica debolezza di Dio. L'Onnipotente è vinto dalla preghiera, dona a chi prega, conforta chi prega".
E dice ancora:
"l'insistenza della preghiera orienta l'anima a Dio, accresce il senso dell'umiltà, accende l'amore. Se non ti vedi esaudito non cedere alla tentazione di lasciare la preghiera: insisti con profonda umiltà, con vera fede, con forte amore", "Tu non sei smarrito nella vita perché preghi".
Vi assicuro che Caterina sta letteralmente vivendo per le vostre preghiere...
Antonio Socci"

Leggi di più sul sito AntonioSocci.com

QUI ASCOLTA RIU, RIU CHIU

Il secondo canto, ancora in spagnolo, cantato da Caterina con il coro, è “Sierra de luna”, dedicato alla Madonna del Pilar.

QUI ASCOLTA SIERRA DE LUNA

Ecco il testo della canzone

SIERRA DE LUNA

El Ebro guarda silencio,

al pasar por el Pilar,

la virgen està dormida (bis)

no la quiere despertar.

Un carretero que viene,

cantando por el rabal,

lleva en el toldo pintada (bis)

una Virgen del Pilar.

Con trigo de Cinco Villas,

viene da Sierra de Luna,

y en los collerones llevan,

campanas, campanas,

campanas las cinco mulas.

Besos de nieve y de cumbre,

Lleva el aire del Moncayo,

y las mulas van haciendo,

heridas, heridas,

heridas al empedrado.

Cruzando el Puente de piedra,

se oye una brava cancion,

y en las torres las campanas (bis)

estàn tocando a oraciòn.

Dos besos traigo en los labios,

“pa” mi Virgen del Pilar,

uno me lo dio mi madre (bis)

el otro mi soledad.

El perro del carratero,

juega con la mula torda,

y es que saben que han llegado,

llegado, llegado,

que han legado a Zaragoza.

El Ebro guarda silencio,

al pasr por el Pilar,

la Virgen està dormida,

dormida, dormida,

no la quiere despertar.

SIERRA DE LUNA

Il fiume Ebro tace,

quando passa vicino al santuario del Pilar,

la Vergine sta dormendo

e non la vuole svegliare.

Un carrettiere che passa,

Cantando per il sobborgo,

porta un’immagine della Virgen del Pilar

dipinte sul tendone (del carro).

Viene dalla Sierra de Luna,

con il grano dei paesini del Cinco Villas,

e i cinque muli portano,

campane sui loro collari.

L’aria del Moncayo,

porta baci di neve e di cime,

e gli zoccoli dei muli

battono sul ciottolato.

Attraversando il ponte di pietra

Si sente una bellissima canzone,

e dai campanili le campane

chiamano a pregare.

Porto sulle labbra due baci,

Per la mia Vergine del Pilar,

uno me lo diede mia madre,

l’altro la mia solitudine.

Il cane del carrettiere,

gioca con il mulo bruno,

perché sanno che sono arrivati

a Saragozza.

Il fiume Ebro tace,

quando passa vicino al santuario del Pilar,

la Vergine sta dormendo

e non la vuole svegliare.

Leggi tutto sul sito AntonioSocci.com


Caterina Socci VOI CH'AMATE LO CRIATORE"





Dal sito AntonioSocci.com:

Ascolta “Voi ch’amate lo Criatore”

Voi ch’amate lo Criatore

(Laudario di Cortona, sec. XIII)

Voi ch’amate lo Criatore,

ponete mente a lo meo dolore.

Ch’io son Maria co’ lo cor tristo

La quale avea per figliuol Cristo:

la speme mia e dolce acquisto

fue crocifisso per li peccatori.

Capo bello e delicato,

come ti veggio stare enchinato;

li tuoi capelli di sangue intrecciati,

fin a la barba ne va irrigore.

Voi ch’amate lo Criatore,

ponete mente a lo meo dolore.

Bocca bella e delicata,

come ti veggio stare asserrata,

di fiele e aceto fosti abbeverata,

trista e dolente dentr’al mio core.

Voi ch’amate lo Criatore,

ponete mente a lo meo dolore.

Leggi tutto su AntonioSocci.com

Altro articolo su questo brano

"Ojos de cielo" di Víctor Heredia cantata da Caterina Socci



dal video su youtube:
"Io credo, che le misteriose vie del Corpo Mistico di Cristo avvicinino fra loro persone che mai si sarebbero conosciute... Caterina sta unendo tutti, in un solo slancio di fede...il suo canto...la sua voce dolcissima, diventano la preghiera di ogni uomo che si affida alle braccia materne e sicure di Maria! Ho voluto fare questo video, perchè non ci stanchiamo mai di credere contro ogni speranza.. per esprimere il mio affetto e condividere la mia povera preghiera con la sua famiglia..e soprattutto per Caterina...♥ Con affetto enorme Franca C."




Caterina col Coro Fonè di CL di Firenze in occasione del Concerto di Natale 2008

Occhi di cielo

Se guardo il fondo dei tuoi occhi teneri
mi si cancella il mondo con tutto il suo inferno.
Mi si cancella il mondo e scopro il cielo
quando mi tuffo nei tuoi occhi teneri.
Occhi di cielo, occhi di cielo,
non abbandonarmi in pieno volo.
Occhi di cielo, occhi di cielo,
tutta la mia vita per questo sogno…
Se io mi dimenticassi di ciò che è vero
se io mi allontanassi da ciò che è sincero
i tuoi occhi di cielo me lo ricorderebbero,
se io mi allontanassi dal vero.
Occhi di cielo..
Se il sole che mi illumina un giorno si spegnesse
e una notte buia vincesse sulla mia vita,
i tuoi occhi di cielo mi illuminerebbero,
i tuoi occhi sinceri, che sono per me cammino e guida.
Occhi di cielo…

Testo in spagnolo

Ojos de cielo

Si yo miro el fondo de tus ojos tiernos

se me borra el mundo con todo su infierno.

Se me borra el mundo y descubro el cielo

cuando me zambullo en tus ojos tiernos.

Ojos de cielo, ojos de cielo,

no me abandones en pleno vuelo.

Ojos de cielo, ojos de cielo,

toda mi vida por este sueño.

Ojos de cielo, ojos de cielo…

Ojos de cielo, ojos de cielo…

Si yo me olvidara de lo verdadero,

si yo me alejara de lo más sincero,

tus ojos de cielo me lo recordaran,

si yo me alejara de lo verdadero.

Ojos de cielo, ojos de cielo,

no me abandones en pleno vuelo.

Ojos de cielo, ojos de cielo,

toda mi vida por este sueño.

Ojos de cielo, ojos de cielo…

Ojos de cielo, ojos de cielo…

Si el sol que me alumbra se apagara un día

y una noche oscura ganara mi vida,

tus ojos de cielo me iluminarían,

tus ojos sinceros, mi camino y guía.

Ojos de cielo, ojos de cielo,

no me abandones en pleno vuelo.

Ojos de cielo, ojos de cielo,

toda mi vida por este sueño.

Ojos de cielo, ojos de cielo…

Ojos de cielo, ojos de cielo…

Ascolta il brano “Ojos de cielo” (mp3 sul sito di AntonioSocci.com)

Fonte dei testi della canzone (italiano e spagnolo): AntonioSocci.com

Altro link che parla di questo brano


giovedì 2 febbraio 2012

Antifona gregoriana SUSCEPIMUS DEUS, Schola Gregoriana Mediolanensis, Di...



Tempus per annum, Hebdomada decima quarta, a pagina 300 del Graduale Romano Antifona gregoriana SUSCEPIMUS DEUS, I modo, Ps. 47, 10. 11, Schola Gregoriana Mediolanensis, Direttore Giovanni Vianini, Milano, Italia, www.cantogregoriano.it


Suscepimus Deus, Introito gregoriano, Studio di Giovanni Vianini, Milano



Suscepimus Deus, Introito gregoriano, Studio di Giovanni Vianini, Milano, Schola Gregoriana Mediolanensis, Milano, Basilica di San Marco, www.cantoambrosiano.com, Missa in praesentatione Domini, Die 2 Februarii

PROPRIO DELLA S. MESSA

tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum

e traduzione italiana delle letture secondo

la traduzione proposta dalle CEI

MISSALE ROMANUM VETUS ORDO

mercoledì 1 febbraio 2012

Nuovi Canti Alla Madonna Dell'Arco



Canzone originale dedicata alla Madonna dell'Arco cantata da Gianni Doppietti.

Questa canzone è la più diffusa nell'ambito del culto popolare verso la Madonna dell'Arco visto che è cantata da generazioni e generazioni da milioni di battenti e fedeli verso la Vergine. Nonostante il passare del tempo, il culto della Madonna dell'Arco aumenta sempre di più.

Preghiera alla Madonna Dell'Arco

O Maria, accoglimi sotto il tuo Arco potente e proteggimi! Invocata con questo titolo da oltre cinque secoli, tu ci spieghi aperto e solenne l'affetto di Madre, la potenza e la misericordia di Regina verso gli afflitti. Io, pieno di fede, così ti invoco: amami come Madre, proteggimi come Regina, solleva i miei dolori, o Misericordiosa.


vai al Portale della madonna dell'Arco


martedì 31 gennaio 2012

Достойно ест - Петър Динев / Dostojno est - Petâr Dinev



Canto alla Madonna da eseguirsi dopo la Comunione.

"È veramente giusto proclamare beata Te, o Deipara, che sei beatissima, tutta pura e Madre del nostro Dio. Noi magnifichiamo Te, che sei più onorabile dei Cherubini e in-comparabilmente più gloriosa dei Serafini, che in modo immacolato, partoristi il Verbo di Dio, o vera Madre di Dio"
Nella Liturgia di san Giovanni Crisostomo questo testo viene cantato alla fine dell'anafora.
Nella versione del link (musicata da un compositore bulgaro del secolo scorso) si utilizza uno stile arcaizzante (che ricorda il primo modo del canto gregoriano, lo stesso usato nella sequenza della Messa di Pasqua, Victimae Paschali), e alle brevi melodie omofoniche dei bassi (come all'inizio) rispondono le quattro voci in polifonia omoritmica (tutte le voci cantano assieme le stesse sillabe, e la musica ha lo stesso ritmo in tutte le voci).
(FR)

lunedì 30 gennaio 2012

Pulchra es, amica mea - Claudio Monteverdi - Fairy Consort

Claudio Monteverdi
Pulchra es, amica mea



Claudio (Giovanni Antonio) Monteverdi (Cremona, 15 maggio 1567 – Venezia, 29 novembre 1643)
Compositore italiano, segnò il passaggio dalla musica rinascimentale alla musica barocca.

Concerto a due voci e basso continuo dal 'Vespro della beata Vergine".
★♥Musica Celeste♥★
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