La musica cristiana nacque prima del 300 d.C. nelle catacombe e fu favorita anche da Sant'Agostino (a cui viene attribuita la frase "Chi canta bene, prega due volte").
Molto diffuso, in questi primi tempi, fu il canto dei Salmi della Bibbia (salmodìa diretta), con la partecipazione di tutta l'assemblea dei fedeli (di derivazione ebraica). A Milano il Vescovo Sant'Ambrogio, introdusse dall'Oriente la divisione del coro in due parti, alternantesi nell'esecuzione della melodia (salmodìa antifonale).
Ma fu Papa San Gregorio I Magno nel VI sec. d.C. a riunire, per la prima volta, i canti sacri, da eseguire nella liturgia in Occidente, nell'Antifonario (canti gregoriani). I canti legati al culto erano diventati talmente numerosi, da spingere il Papa a fare una selezione, raccolta in un libro (appunto l'Antiphonarium cento) contenente i soli testi, essendo allora la scrittura musicale poco diffusa e approssimativa).
Mentre a Milano si permise di continuare ad eseguire i canti ambrosiani.
La diffusione dei canti gregoriani fu favorita anche dalla riforma della Schola Cantorum romana, che preparava i cantori liturgici, in ben nove anni di studi.
Il gregoriano ci è stato tramandato tramite prima la tradizione orale, poi ai documenti redatti, soprattutto, dai benedettini.
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